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regione tanto fertile, suscita tuttavia la nostra ammirazione per l’arte delicata con cui i fasci di gambi son disposti in modo da formare parecchi strati sporgenti gli uni sugli altri, e legati insieme in modo abilissimo e durevole. E siccome le case, su quei grandi spazi liberi, sono separate da verzieri, c’è assai poco pericolo di incendio per la comunità.

L’interno conserva la distribuzione in due camere, salvo nelle capanne più umili; talora la camera piccola può ridursi a una stanza d’ingresso, la tindă. La prispă sostituisce la base di pietra del balcone, propria delle regioni montagnose: essa sembra prolungarsi all'interno per diventare il letto — un unico letto per tutti, attorno alla camera (lavița1). Ma in mezzo c’è il focolare, quel focolare così caratteristico’ delle antiche civiltà preelleniche. Esso occupa quasi tutta la stanza di mezzo, e serve a cuocere il pane più che ai bisogni d’una cucina romena che d’estate si fa in un forno esterno, mentre ha anche l’ufficio di riscaldare i membri della famiglia nelle rigide notti d’inverno. Il mantenersi di questa vatră, di questo cuptor in pianura, allorché le colline non conoscono che la stufa: cuptor, la quale nelle sue modeste dimensioni non può avere questa seconda funzione, prova che questa popolazione danubiana non ha mai abbandonato un territorio in cui l’abitazione umana fin dall’epoca neolitica lasciò nelle viscere della terra tracce così numerose e importanti a testimoniare una ricca civiltà preistorica.

La casa mediterranea, nei Balcani come altrove, comprende due piani di una costruzione di pietra, che quivi è coperta di tegole convesse. In alcune regioni si ha al pianterreno la bottega o un magazzino; in altre questa parte, conservando il solo carattere di luogo di deposito, non è mai abitata, tranne nelle case di capi potenti, ove le guardie sono allogate in questo piano dell’edificio. Dall’alto, dal balcone

  1. Jänecke, op. cit. tavola XXIII, figura 90.