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sola fila o che possono anche sporgere come un bastione sopra l’ingresso della cantina, come avviene in Valacchia, ove le fondamenta, di natura speciale, si elevano al di sopra del suolo tanto da permettere di praticarvi una porta d’entrata. Talvolta il legno è ricoperto d’intonaco, e nelle case più ricche può anche comparire la colonna in muratura o persino il sostegno quadrangolare dello stesso materiale. Dalle parti di Vârciorova si vedono pure degli archi in muratura che congiungono le sommità delle colonne di legno, le quali allora mancano del capitello.

Tali colonnette, mentre forniscono alla casa, che in Moldavia ricingono su tre lati se non tutt’attorno, una stanza all’aria aperta propizia alle sieste e corrispondente in pari tempo a un corridoio e a un mirador spagnuolo, servono anche a sostenere il tetto. Questo, coperto di traversine o di assicelle, e in seguito, secondo l’uso sassone della Transilvania, di tegole — il nome romeno țiglă viene da ziegel germanico — è di solito molto alto e imbutiforme per permettere senza pericolo l’accumularsi delle grandi nevi o per riversare lungi dalle fondamenta gli acquazzoni frequenti, talora torrenziali. Alle due estremità, le guglie fiancheggiano la cresta sottile del vertice.

Prima d’imparare a conoscere quanto l’ornamentazione possa offrire alla bellezza delle linee sobrie e armoniose trovate per istinto dal costruttore rurale, vediamo come si presenti l'interno.

La scala non esiste affatto in Moldavia; si accede alla casa dalla parte di mezzo, al livello stesso della corte, e una sola pietra può sostituirla. In Valacchia, quando al centro c’è l’ingresso della cantina, la scala si trova di fianco, quasi sempre a sinistra, ed è formata da pochi gradini di legno. Si giunge così a quel balcone, aperto che ricorda il peristilio dei templi di marmo, le cui origini, in parte almeno, vanno