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CAPITOLO II.


la casa romena


La forma più elementare della casa carpato-balcanica è quella del ricovero temporaneo del pastore.

Si è spesso parlato dei pastori di queste regioni, e, per quanto concerne i Romeni, tanto di quella parte della razza che abita la penisola, quanto di quella che si trova a nord del Danubio. Per trovare una spiegazione facile di certe situazioni storiche, si è preteso che i discendenti degli antichi contadini e coloni romani, venuti spontaneamente o stabiliti su questa terra dacica dall’imperatore Traiano, mescolatisi intimamente con la popolazione indigena traco-illirica e formanti un sol corpo con quegli abitanti più antichi della stessa terra, fossero ridotti, dopo che le legioni e i funzionari ebbero abbandonata la Dacia, a lasciare l’agricoltura per dedicarsi esclusivamente alla vita del pastore migratore, transumante.

Fra le molte e varie ragioni che si possono invocare per respingere tale opinione, una ve n’ha che procede dal campo dei nostri studi. La casa del contadino stabilito nelle valli stesse della montagna, nella regione collinosa, nelle antiche radure della grande foresta sulle piane del Danubio, non è una semplice derivazione da questo ricovero pastorale. Non ostanti le evidenti somiglianze nelle linee generali, essa ha visibilmente un carattere diverso. Entrano, nella sua composizione, degli elementi che non possono derivare da quell’ab-