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che ritratto di principesse appartenenti al XV secolo e al principio del XVI.

Noi qui ci troviamo di fronte a un’arte popolarizzata, ridotta alle proporzioni che possono darle le masse rurali, ottenuta coi semplici mezzi di cui dispongono: arte interessantissima, e che merita di essere studiata. È’ già stato pubblicato un album contenente le case della regione di Salisburgo e del Voralberg, si annuncia in Polonia una raccolta di incisioni popolari che presentano espressioni, atteggiamenti, e talora combinazioni originali, corrispondenti all’anima popolare, ma che sono opera di contadini che avevano in mente o davanti agli occhi dei quadri sacri della città o dalla città importati. Ma quello che merita una speciale attenzione sono le manifestazioni di quest’anima popolare: le manifestazioni primitive, originali, non influenzate, dalle quali spesso deriva l’arte elaborata, che spesso hanno influito su di essa, che per secoli hanno resistito alla concorrenza dei prodotti di una tecnica superiore. Poiché, astrazion fatta dal loro fascino originale, solo queste manifestazioni possono darci informazioni preziose sulle origini nazionali e sui rapporti più antichi fra le varie civiltà popolari. Esse, quindi, possono servire a risolvere i più ardui problemi delle epoche più oscure: grandi capitoli di storia ignota altrimenti, o appena rischiarata da ipotesi etnografiche, divengono intelligibili in queste ingenue formule artistiche.