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ultimi tempi di indipendenza 93

12. Presso poco nello stesso tempo Nicolò Basarab, «marchese di Ialomiţa», costui indubbiamente un Rumeno, che si pretendeva parente di Neagoe, ottenne la fiducia del cardinale Dolfino e del Papa stesso, e, passando per Udine, dove restò qualche tempo ammalato, andò in Germania; poi se ne perde la traccia. Per vero figlio di Basarab-Neagoe si spacciava poi nel 1577 il medico lombardo Bernardo Rosso, abitante della costantinopolitana Galata, che fu rinchiuso a Rodi dopo aver speso 10.000 ducati per ottener la Valacchia. Verso il 1588 un certo Giovanni Bogdano, che si diceva figlio del giovane Stefano, principe di Moldavia, visitava Gregorio XIII, andava a Parigi, ritornava in Italia, dove lo ritroviamo a Torino, entrava a Venezia con un seguito di nobili francesi, faceva sembiante di aspettarvi l’ambasciator reale che doveva condurlo a Costantinopoli e, questo ritardando, riprendeva il suo viaggio in Occidente, non senza aver ricevuto dalla Signoria un soccorso di 200 ducati. Nel 1592 si aveva di nuovo il piacere, e la spesa, di vederlo a Venezia e a Murano, dove viveva come monaca, nel chiostro di San Maffio, la stessa sorella della principessa Ecaterina di Valacchia, moglie di Alessandro II, Maria o Mariora (rum. Mărioara) Adorno Vallarga.

13. Un più elegante esemplare di questo tipo fu Pietro o Pietro Demetrio, figlio del mite e pacifico principe di Valacchia Petraşco-il-Buono († 1557). Nel 1579 era