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62 capitolo iv

battuta, si azzuffarono i Turchi coi Rumeni il 26 luglio 1476. I pedoni dell’esercito moldavo erano partiti per difender contro i Tartari i loro villaggi: i boiari soli, senza nissun aiuto straniero, fecero l’impossibile per respingere la multitudine degli Osmani. Furono «schiacciati dal numero», secondo l’energica espressione di un annalista rumeno. Il Vicentino Angiolello, che visse molti anni tra i Turchi, come loro schiavo, così descrive la battaglia, che aveva visto coi propri occhi:

«Andava per antiguardia del campo del Turco il prefato Soliman-Bassa, beglierbech della Romania, il qual’era stato rotto l’inverno manzi dal conte Stefano, et, gionto et alloggiato appresso detto bosco dov’era alloggiato detto conte Stefano, circa 5 miglia, et doppo mangiare, circa hora di nona, il conte Stefano uscì del suo steccato et messe in fuga le scorte di Soliman-Bassa, et ne amazzò alcuni, et, seguitandoli fin al paviglione, messe a romore l’antiguardia. Il Bassa montò subbito a cavallo, et gli andò contra, et furono alle strette, et ne morì dall’una parte et dell’altra. Ma, per esser Soliman-Bassa più grosso di gente, e tuttavia aggiongeva, fù forza al conte Stetano di retirarsi dentro del suo fortificato bosco, dove stette saldo, et difendevasi con l’artegliarie, et dannegiava li Turchi; onde se retiravano a dietro.