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56 capitolo iv


non riuscì, e Chilia-Licostomo, più debole, era stata distrutta dai Moldavi stessi. Ma ai 6 di giugno i gianizzeri entravano in Caffa, dove trovarono tra gli altri difensori anche dei Moldavi del principe Stefano, che furono tutti uccisi. Cento venti Genovesi che avevano potuto scappar ai Turchi, col naviglio che gli portava verso Costantinopoli, furono arrestati a Licostomo e menati prigionieri a Suceava, secondo l’inumano diritto di cattura sui naufraghi. Anche Alessandro, signor di Teodori, il Tedoro dei Genovesi, che una nave italiana aveva condotto nel suo dominio con soldati moldavi, fu, insieme con tutta la sua famiglia, vittima degli Osmani, nel mese di dicembre. Ora Mohammed II era padrone di tutto il circuito de Mar Nero, ad eccezione di Moncastro e di Matrega, piccolo castello dei Senarega.

4. Colla vittoria di Vasluiu comincia l’importanza del principe moldavo pella storia universale. I suoi ambasciatori andarono dal Pontefice, dai potentati e dalle repubbliche italiane per chieder soccorso a nome della minacciata cristianità. «Questo sarebbe l’anno che coll’aiuto dell’Altissimo si potrebbe acquistare vittorie assai», scriveva nel giugno 1475 Marco Strozzi da Chio a suo fratello Filippo in Firenze. Già nel novembre 1474, Polo Ogniben, ambasciatore della Repubblica veneta ad Usun-Hassan, andava a trovar Stefano nel campo fortificato di Vasluiu, dove aspettava