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26 | capitolo ii |
mischiarsi nel reggimento del paese, in un tempo in cui gli Stati bulgari non esistevano più e Costantinopoli sola, col suo territorio, la Serbia, presso che totalmente soggiogata, e qualche principato macedonico o despotato greco in Morea emergevano ancora di quella torbida e sanguignosa corrente della conquista ottomanica. Il principe valacco aveva preso parte alla crociata del’1396 che finì colla vittoria turca presso Nicopoli. Mircea moriva già nel gennaio del 1418, mentre il regno di Alessandro, più giovine del vicino, durò fino al 1432.
6. I loro discendenti impiegarono molti anni per combattersi fra di loro coll’aiuto degli Ungheresi, dei Polacchi e dei Turchi. I figli e nipoti di Mircea rovinarono il paese colle loro competizioni, ed i figli d’Alessandro, accecandosi, ammazzandosi secondo le peggiori tradizioni di Bizanzio, non risparmiarono la Moldavia più di quello che gli altri avevano risparmiato la loro Valacchia. I Turchi tenevano già la riva sinistra del Danubio, con città, passi e dogane; i Moldavi pagarono tributo ai rè di Polonia, poi, dal 1456, anche ai Turchi. Il gran governatore ungherese Giovanni Hunyadi, che gl’Italiani nominavano il Bianco, anche lui Rumeno, cambiava e puniva i principi secondo il suo beneplacito. Finalmente la Valacchia fù confidata da questo signore a Vlad Ţepeş (l’Impalatore; aveva appreso dai Turchi questo supplizio ch’