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decadenza politica e sociale 137


sulle pietre sepolcrali di Argeş le antiche iscrizioni slave; poi Costantino Morusi ed il figlio Alessandro, nonché i Sutzo (rum. Suţu), che segnavano «Suzzo», i Carageà (Niccolò e Giovanni, che passò i suoi ultimi anni, dopo il 1818, a Pisa, coll’ esmetropolita di Bucarest Ignazio) ed gli Hangerli (Costantino Hangerli fù ammazzato da un capugi turco a Bucarest). La lingua della Corte e delle scuole superiori era la greca.

Le relazioni artistiche coll’Italia, incominciate sotto l’influenza di Costantino Cantacuzeno — Brâncoveanu mandò un giovane valacco in Italia per perfezionarsi nella pittura religiosa, e la stessa scultura decorativa del tempo ha motivi presi dal Rinascimento italiano -, non furono continuate nell’epoca di questi Fanarioţi che impedivano le relazioni coll’Occidente, pericolose per un governo tirannico, e davano sempre più l’aspetto orientale a tutti i rami della vita nazionale. I loro architetti erano Greci e Bulgari.

10. Infelicissimo tempo pei principati questo secolo decimottavo, di cui le piaghe perdurarono fino al 1821! I Fanarioti, colti, intelligenti, influenti, non risparmiarono le loro fatiche per dar ai paesi che governavano un’amministrazione nuova e finanze ordinate. Gli si devono le contribuzioni unitarie, con quattro termini di paga all’anno, che sostituirono il regime complicato del bir, tributo in danaro pel Sultano, e delle decime (dijme), ed anche l’istituzione d’amministratori per-