Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
decandenza politica e sociale | 127 |
glio di un piccolo proprietario del Prut, nelle vicinanze dei Tartari, ebbe la Moldavia. Vinse i Polacchi a Boian, ma non potè impedir le due invasioni di re Sobieski, il quale occupò nella prima Iassy stessa, che fù abbruciata, nella seconda l’antico castello di Neamţ. Morì nel 1693, cercando di lasciar suo successore il figliuolo minore, Demetrio, che i Turchi richiamarono a Costantinopoli, principe destinato a diventar uno dei primi scienziati del suo secolo. I suoi successori, Costantino,— figlio di Duca e della principessa Anastasia, la quale, amante di Şerban Cantacuzino, aveva sposato poi quel Liberacchi, bei della Maina, di cui i Veneziani si servirono nella Morea contro i Turchi — , poi Antioco figlio di Cantemir stesso, nonché un ricco boiaro, apparentato ai Cantacuzeni, Michele Racoviţă, vissero presso che sempre in inimicizie col Brîncoveanu che invidiavano, benché il Duca fosse genero del Valacco.
5. Nel 1709, Carlo XII, l’eroe suedese, vinto dai Moscoviti, cercò rifugio in Moldavia, a Bender; il suo soggiorno su questa sponda del Nistro fù descritto in italiano dal suo interprete greco Alessandro Amira. Già si prevedevano torbidi guerreschi in questi contorni, e Racoviţă era considerato come amico dei Russi, a cui avrebbe insegnato la strada per impadronirsi di certi soldati di rè Carlo che si erano stabiliti nei distretti settentrionali del paese. Così venne la nomina di Nicolò, figlio del gran «turcimanno» Alessandro Mavrocordato, il quale