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decadenza politica e sociale 121


sendo anche ammazzato ’l suo favorito Costantino Battista Vevelli, Cretano, era Albanese d’origine, ma romanizzato, come la più parte dei Greci che lo circondavano. L’influenza greca datava del resto già dal secolo decimosesto, e diventava sempre più esorbitante. Lupu, che si fece chiamar Basilio, al nome del grande Imperatore bizantino che aveva riunito in un compendio la legislazione anteriore — Basilio il Moldavo e Matteo stesso pubblicarono traduzioni rumene dei «canoni», nelle nuove tipografie che tutti due crearono, regnò fino al 1653. Tra i due principi vi furono sempre rivalità ed anche guerre aperte, il Lupu volendo guadagnar la Valacchia per uno dei suoi figliuoli e più tardi, dopo la morte di questo, per un suo fratello. Nel 1653, dopo che il principe di Moldavia, uomo ricco e splendido, che aveva eretto la chiesa dei Tre Gerarchi, ammirabilmente ornata di scolture di gusto orientale, e quella di Golia, con eleganti ornamenti gotici, ebbe, malgrado la sua ripugnanza, maritato la sua seconda figlia col rozzo Cosacco Timoteo Chmielnicki, figlio del potente Hatmano e nemico dei Pelachi, si ebbe la fine di questo lungo prospero regno. Il boiaro Giorgio Stefano, sostenuto da Matteo e dal secondo Ràkóczy, prese il posto del suo signore, e, quando Lupu invase la Valacchia per vendicarsene, fù vinto dal vecchio principe valacco a Finta, vicino a Tîrgovişte (nel mese di maggio).