Pagina:Iorga - Breve storia dei rumeni, 1911.djvu/105


ultimi tempi di indipendenza 101


van, di madre zingara, il trono moldavo. Michele fu costretto anch’ esso a dichiararsi vasallo, «capitano», del vicino più potente di lui.

18. In quel frattempo il Gran-Visir stesso, Sinan, era entrato in Valacchia per punir il ribelle. Nelle paludi del Neajlov, sulla strada che và da Giurgiu, allora turco, a Bucarest, il principe valacco ebbe l’ardire di affrontarlo con un piccolo esercito di Rumeni, Cosacchi ed Ungheresi, venuti dalla Transilvania. Il coraggio personale di Michele riportò la vittoria in questo combattimento di Călugăreni, al 23 di agosto 1595.

Una relazione del bailo veneto descrive la vittoria in queste parole:

Dato il segno, furono improvvisamente assaliti i Turchi, dai fianchi et dalle spalle assai più che dalla fronte, dai cristiani che si avventorono sopra di loro, che in quella guisa ancora si difendevano, resistendo non poco, per il grandissimo vantaggio del tramonto, non cessando intanto i cristiani con buon ordine et con giudicio di spingersi loro adosso animosamente, urtandoli et facendone traboccar una grandissima quantità nella propinqua palude, dove restorono affogati et sepolti nel paltano. Degli altri, in gran numero fugati et sparsi, molti perirono, qual di fuoco et qual di ferro, con varie qualità di morte.
Fù asprissima la battaglia, che durò di quà del