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96 capitolo v


Venezia, nel 1590, andando a Roma come rappresentante del partito cattolico nel clero moldavo, un Stefano figlio del tiranno Lăpuşneanu. Fù aiutato con cento ducati. Un’intiera colonia moldava vi si stabilì poi quando il fuggiasco principe di Moldavia Pietro-il-Zoppo, che aveva voluto sceglier Arco per sua residenza, si fermò fino alla sua morte a Bolzano. Sua figlia Maria, il marito di questa, Zoto Tzigaras, ch’è sepolto nel cimitero di San-Giorgio dei Greci, poi una schiera di cortigiani e parenti di questo infelice esule furono ospiti della città, dove si tessero tutti gl’intrighi pell’ eredità di Pietro e si giudicarono i processi che aveva provocato. Maria sposò dopo la morte di Zoto il nobile veneto Polo Minio, che visitò più tardi la Moldavia: il loro figlio unico, Teodoro Stefano, nato nel 1603, sposò Giulia Morosini e lasciò una numerosa posterità.

In Venezia fù educato Radu, il figlio del nipote di Pietro-lo-Zoppo e della monaca di Murano, Mihnea, il quale aveva rinnegato la fede cristiana: questo Radu regnò più volte in Valacchia e Moldavia ed ebbe un gran ruolo di pacificatore tra Polacchi e Turchi. Bogdano, figlio di Iancu, il principe decapitato a Lemberg, si trovava a Venezia nel 1593 colla madre, e la sorella di questo nuovo pretendente, Maria, sposò Giovanni Zane; il matrimonio di Bogdano stesso con una donzella Elena Cievatelli che viveva da professa in