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altre poesie 95

20Con sembiante gentil di nuovo rito,
Pazzie facendo tutta la giornata.
l’osso ancora condurvi in altro sito,
Pieno di mascheroni adorni e lieti,
24E v’assicuro, che staran quieti.
Deh! cortesi uditor, meco venite
In qualche gran palagio, in qualche sala,
Dove di sè fan mostra insieme unite,
28Pittura e Architettura in tutta gala.
Porte e finestre di bei marmi ordite,
Insigne galleria, superba scala,
Si può appena veder, che non s’ammanti
32Di molti mascheron varj e galanti.
Quell’architrave a mio fratel s’appoggia.
Ahi, che geme il meschin sotto l’incarco!
Sostengon gli avi miei quell’alta loggia,
36Quei che primi insegnaro a far San Marco.
Tocca al degno nipote, in nuova foggia,
Assicurar la spinta di quell’arco.
Serie persone, che ti fanno ridere,
40E dai pensieri d’amor l’alma dividere.
Roma superba le fontane sue
Senza il casato mio non seppe porre.
Per quelle bocche, a larghi rivi in giue
44A comun beneficio acqua trascorre.
Dove una è poco, se ne metton due:
E un bel problema si potria proporre
A tutte l’Accademie oltramontane:
48Trovare un mascheron per due fontane.1
Dove di Tizïan spiran le tele:
Dove di Michelangelo i colori;
Dove incanta gli sguardi Raffaele;
52I mascheron, come in aprile i fiori.
Spiegano la lor pompa a piene vele.
Fateci riverenza, o miei Signori,
Questi non son della medesma razza
56Dei vili e brutti mascheron di piazza.
Un piange, e l’altro ride in grazia vostra:
Un bello al par d’un pomo il naso porta:
Un dell’immensa bocca apre la chiostra;
60Un la fa quadra a guisa d’una porta;
Un le due file de’ bei denti mostra;
Un caccia al mento la linguaccia storta:
In questo assai si lodano le orecchie:
64In quel le grinze delle brutte vecchie.

  1. Due erano i professori Fontana che insegnavano le Matematiche in Pavia, e a cui mandava Mascheroni gli alunni addottrinati nella Geometria.