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altre poesie | 91 |
Per un procuratore di San Marco.
(per merito.)
O nuovi germi di famose piante,
Dell’Adriaca città delizia e cura;
Da cui difesa più che d’alte mura
Spera, e sostegno alle sue leggi sante;
Perchè dietro a virtute il piè costante
Corra a messe d’onore alta e sicura;
Nè questa invidiar possa, o la ventura
Età, alla scorsa le sue glorie tante;
Mirate i veri eroi, come Adria onora.
Nè si scorda ella già, siccome un giorno
Atene ingrata, de’ suoi chiari figli.
Grande qual prima, e più robusta ancora,
Crescer così vedrassi ognor d’intorno
Gl’incliti eroi dell’armi e de’ consigli.
in lode
di S. E. il nobil uomo Alvise Contarini.
Podestà e Vice-Capitanio di Bergamo.
per l’obelisco in piazza della legna, 1781.
Tu, che all’Orobie mura affretti il piede,
Leggi le note in questo marmo incise;
Mira le care immagini indivise,
Ove lieto si specchia Amore e Fede.
Questi, ch’alta virtù spirar si vede,
Le leggi vendicò, l’empio conquise;
Questa, cui sì natura e cielo arrise,
A’ miseri pregò grazia e mercede.
Al tuo, donde partisti estranio suolo,
Riporta il grido di sì chiari gesti,
Se fama pur non ti precorse a volo;
Ma, se natale in queste piaggie avesti,
Ah china gli occhi, e non mirar; chè solo
Qui ti puoi rammentar quanto perdesti.
per i lumi accesi di notte nella città di bergamo
provvedimento di S. E. Lionardo Valmaran Capitanio,
27 marzo 1789.
Quante splendon per te vive fiammelle
Nei cupi orror della maligna notte,
Lucide come un ciel seren di stelle,
Sull’Orobia, o Signor, da te condotte;