Ecco ch’io son per darvi, almi signori, 45Tributandovi pria tutto l’omaggio. Compatirete i miei frequenti errori
Con quella degnazion, che tanto aperta 48Manda sui vostri volti i vostri cori. Nulla, ahi lo so: nulla da me si merta;
Ma voi supplir potete il mio difetto, 51Che al par di quel vostra bontate è certa. Scarsa è mia possa, scarso l’intelletto;
Ma pel vostro favor non sarà scarso 54Il sentimento di mio grato affetto. E tu, Angiolo del cielo in terra apparso
Per sommo onor di nostra vil natura, 57E come lampo via da noi scomparso; Sovra la mente mia fredda ed oscura,
Lascia cader dal tuo soggiorno santo, 60Vivida pioggia di tua luce pura; Che sarà tuo di mia fatica il vanto.