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altre poesie 71

10Non ti rallenti mai:
Ma se un ostacol trovi,
Su tue vestigia ripiegando addietro,
Spesso l’immenso tuo cammin rinnuovi.
Nè gli altri mille raggi.
15Che da mill’altre stelle, in mille parti,
Scagliati, al par di te, rapidi vanno.
Tutto di luce incrocicchiando il cielo,
Ostacolo a te fanno.
Per l’aere tu penetri:
20Da’ corpi tu rifletti;
Ti cacci per più vetri;
Dentro dell’occhio mio di cento aspetti
Porti la vaga scena.
Deh chi ti diè l’infaticabil lena,
25Se non quel Dio, che, tutto forza e vita,
Nelle grandi opre sue sè stesso imita?


CANZONE IV.

la divaricazione de’ raggi.


Chi mi assicura? oh Dio!
Veggo adunarsi in cielo.
Mosso dal soffio di contrario vento,
L’esil vapor del liquido elemento.
5Indi pioggia ne viene
Il caldo a ristorar dell’arse arene.
Ma se d’occulta forza impeto novo
Le tante fila dell’eterea luce
In un sol punto adduce;
10Ah sicuro non è confine, o loco
Da nova pioggia orribile di foco.
Chiusa nel picciol giro di cristallo,
In un attimo scioglie ogni metallo.
Da un effetto simil che seguir possa.
15Nell’aria condensata o spinta o mossa,
Per incognita legge di natura,
Oh Dio chi m’assicura?
Temi: ch’io non t’assolvo
Dall’orrendo timore,
20O tu del cieco caso
Più cieco adoratore:
Io che del mondo l’ammirabil opra
A mente eterna ascrivo,
Per me sicuro io vivo.