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70 altre poesie

CANZONE II.


Inesperto fanciul, che nascer veda
Il pianeta solar nell’Orïente,
Intra duo palmi crede
Che ristringa il suo spazio il cerchio ardente.
5Nè forse quel pastor, che sulla vetta
Di prativa montagna
Tutta notte l’aspetta,
Vegliando al gregge accanto,
Suole dell’intervallo di sua sfera
10Argomentar la sua grandezza vera.
O d’ignaro pensier ristrette idee!
Scenda il pastor da la nativa balza,
E più città scorrendo,
Ad ammirar cominci
15L’ampiezza della Terra ov’egli alberga,
Finchè tutta la scorra in giro intorno;
Ed al paterno nido,
Per opposto sentier, faccia ritorno,
Il varïato pelo, il lasso piede,
20Della sua vastità faragli fede.
Poi levi gli occhi al Sole,
Che forse non ardisce
Credere ugual a la terrestre mole,
E scorrendol co’ passi dello ingegno.
25Intra sè stesso dica:
A quella massa immensa
La Terra comparar sarà fatica.
In faccia a Lui, che sono,
Io minuto vivente.
30Che quaggiù pur lo miro; e colla mente.
Più de’ suoi raggi prezïoso dono,
Meco stesso di Lui penso e ragiono?


CANZONE III.

strade d’un raggio di luce.


Deh! chi ti spinge a terra,
Lucente filo d’atomi dorati,
Da’ bei campi stellati?
Qual geometra in cielo
5La drittissima linea ti segna,
Per cui, l’un dietro l’altro,
De’ suoi globi l’immenso ordine vegna?
A un batter di palpebra,
Per mille milion di miglia vai;