Nè, se questa rotonda ugual figura
Intorno al centro suo si gira e muove,
Il sito muta da sè stessa uscendo. 80Altro luogo occupando, od altra forma
Lasciando disegnata in sul suo piano.
E non sai tu, che Dio libero sempre
Nel suo voler in sè, nulla si muta;
Ned altro da quel ch’era esser mai puote? 85Della Teologia riposto nodo.
Venerando a’ mortali! Ei par si muova.
Quando vuol ciò che non voler potrebbe:
Non si muove però; nè da sè stesso
Esce, o in sè stesso un’altra forma acquista. 90Difficile è a spiegar pur, come in Dio,
Mille perfezioni in sè distinte,
In lui sieno una cosa: e ben sai, quanto
Giustizia da bontà diversa sia;
Virtualmente in lui sol si distingue. 95Quanto è perfetto ben, quanto si trova
Di ben creato sulle cose sparso.
In eminenza e non nel proprio aspetto;
Era ab eterno in lui. Or mira, come
Il Circolo di questo un’ombra sia. 100A un regolar poligono equivale
Descritto in esso d’infiniti lati,
O infinite tra lor distinte facce
In realtà d’aspetto: eppure il Cerchio
Poligono non è; che a lui ripugna 105D’angoli il nome e di distinte facce.
Così fanciul con poliedro vetro.
Dell’età giovenil gioco e trastullo,
Un volto replicato in mille mira;
Mentre con lente circolar convessa. 110Un altro osservator l’istesso oggetto
Ingrandito rimira a mille uguale,
Benchè un solo in sè stesso. E dove lascio
Il raro pregio di capire in pari
Circonferenza più d’ogni figura? 115Tutto in Dio, come in mar, cape e contiensi;
Tutto sgorga da lui. Dove la forza
Di gravitare sopra un punto solo,
Con tutta la sua mole? In ogni punto,
Benchè minuto, di stagion, di luogo, 120Siccome in tutti, Iddio presente agisce,
Con tutto l’esser suo. Nè andar cercando,
Colla tua mente altra maggior sembianza,
In una forma ai nostri occhi soggetta,
Di chi non cape in intelletto umano, 125E sol sè stesso, e nullo altro somiglia.