80Altre si fero, in van dimandi come,
Carcere e nido in grembo al sasso:1 a quelle
Qual Dea del mar d’incognite parole
Scrisse l’eburneo dorso?2 e chi di righe
E d’intervalli sul forbito scudo 85Sparse l’arcana musica?3 da un lato
Aspre e ferrigne giaccion molte: e grave
D’immane peso assai rosa da l’onde
La rauca di Triton buccina tace.4
Questo ad un tempo è pesce ed è macigno;5 90Questa è qual più la vuoi chiocciola o selce. Tempo già fu che le profonde valli,6
E ’l nubifero dorso d’Apennino
Copriano i salsi flutti; pria che il cervo
La foresta scorresse, e pria che l’uomo 95Da la gran madre antica alzasse il capo.
L’ostrica allor, su le pendici alpine,
La marmorea locò famiglia immensa:
Il nautilo contorto a l’aure amiche7
Aprì la vela, equilibrò la conca; 100D’Africo poscia al minacciar, raccolti
Gl’inutil remi e chiuso al nicchio in grembo,
Deluse il mar: scola al nocchier futuro.
Cresceva intanto di sue vote spoglie,
Avanzi de la morte, il fianco al monte. 105Quando da lungi preparato, e ascosto
A mortal sguardo, da l’eterne stelle
Sopravvenne destin; lasciò d’Atlante,
E di Tauro le spalle, e in minor regno
Contrasse il mar le sue procelle e l’ire: 110Col verde pian l’altrice terra apparve.
Conobbe Abido il Bosforo; ebbe nome
Adria ed Eusin; da l’elemento usato
Deluso il pesce, e sotto l’alta arena
Sepolto, in pietra rigida si strinse: 115Vedi, che la sua preda ancora addenta!
↑Opinione di celebri naturalisti sull’antichiità della terra, comoda alla poesia.
↑Chiocciola: argonauta e nautilus, cui appartengono i petrefatti detti corni d’ammone comunissimi in varie provincie; benchè s’ignorino ancora nei mari le circostanze del luogo e della vita di essa chiocciola. Si è seguita per la poesia l’opinione di alcuni naturalisti.