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CAPITOLO SESTO.
Vittime e seduttore.
a circa due ore il marchese Diego Tiani si trovava nell’appartamento ammobiliato preso in affitto presso il mercato delle erbe, attendendo Maria. Egli passeggiava impaziente nel salotto, mormorando fra sè:
— Tarda quest’oggi; per fortuna sarà l’ultima volta: cominciava a pesarmi questa commedia di sentimento, non adatta certamente per me.
Un leggiero tintinnio del campanello lo scosse, gli fece spuntare un sorriso sulle labbra.
Corse ad aprire e la giovane guantaia era appena entrata, che Diego senza osservarla, la strinse fra le sue braccia, ne cercò le labbra, imprimendovi dei baci lunghi, ardenti.
Maria però, lungi dal corrisponderlo come altre volte, si svincolò sdegnosa e mostrando il suo viso alterato, pallidissimo.