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— Lo farò, te lo giuro, — rispose.

Era una confessione, Adriana mandò un grido straziante.

— Ah! non mentiva adunque, Diego: oh! che infamia, figlia... di una spia... moglie di un miserabile... Dio... Dio... che ho fatto per punirmi così!...

Da quel momento non si ebbe più speranza di salvarla: ella non volle più vedere alcuno, nemmeno Gabriele; si diceva indegna di lui, di tutti.

Il conte fu costretto a non più varcare la soglia della stanza di sua figlia, perchè la presenza di lui, la faceva cadere in terribili convulsioni.

La sera in cui il medico annunziò che Adriana non avrebbe trascorsa la notte, il conte, come pazzo dal dolore, si trascinò sulle ginocchia al letto di sua figlia, balbettando fra i singhiozzi:

— Perdono, perdono...

Adriana lo sentì. Da qualche momento una gran calma si era succeduta nella sua anima... alla tempesta di prima.

Aveva ricevuti i Sacramenti e le parole che il Sacerdote, le aveva rivolte, allorchè essa gli confessò di non aver la forza di perdonare a coloro che le fecero tanto male, le rimasero impresse nella mente.

— Non dite così figlia mia, non siate meno clemente di Dio. Per ogni peccato misericordia, e ricordate che basta talvolta una lacrima sincera di pentimento a scontare una vita d’iniquità...

E suo padre piangeva ai suoi piedi, supplicava di perdonarlo?