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Il primo giorno che ella riacquistò la facoltà di sentire, riflettere, pensare, fu sorpresa, trovando Gabriele al suo fianco.
— Come siete qui? — sussurrò.
— Ebbi il permesso da vostro padre.
— E mio marito?
Gabriele non rispose...
— Ma dove siamo? Che è successo?
Tremava orribilmente e stringendosi colle mani la fronte...
— Ah! ricordo... ricordo tutto... ciò... che mi ha detto... Diego; andate... andate... Gabriele, se conosceste di chi sono figlia, se scopriste il tremendo segreto di mio padre.
— Quel segreto... è una menzogna.
— Che?... Che dite?...
— Che nulla vi ha nella vostra vita, nè in quella di vostro padre, di cui possiate arrossire.
Il giovane parlava coll’accento della verità, ma Adriana non era convinta.
— Voglio vedere mio padre, parlar solo con lui — esclamò — andate a chiamarlo.
Il conte non tardò a comparire. Benchè cercasse sorridere, il suo volto aveva un lividore di morte.
— Che desideri, mia cara? — disse accostandosi al letto.
— Voglio che tu mi prometta di ricercare la fanciulla che un giorno abbandonasti, — disse la giovane donna, con estrema emozione, fissandolo intensamente negli occhi.
Il conte cadde nel laccio. Con voce debolissima, curvando addolorato il capo.