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manco sopra a che segno, over ellevatione debbia affettar tal suo pezzo de artegliaria che percotta nel desiderato loco. Seguita adonque due esser le principal parti necessarie a un real bombardiero (volendo tirar con ragione et non a caso) delle quale l’una senza l’altra quasi niente giova (Dico nelli tiri lontani) La prima è che grosso modo sappia conoscere et invistigare (con l’aspetto) la distantia dil luoco dove gli occorre de tirare. La seconda è che sappia la quantita di tiri della sua artegliaria, secondo le sue varie ellevationi, le qual cose sapendo non errara de molto nelli suoi tiri ma mancandovi una di quelle non puo tirar (in conto alcuno) con ragione ma solamente a discretione et se per caso percotte al primo colpo nel luoco, over apresso al luoco dove desidera, è piu presto per forte che per scientia (dico per nelli tiri lontani) Perilche (Signor Illustrissimo) trovai un novo modo da investigar sotto brevita le altezze, profondità, larghezze, distantie ypothumissale, over diametrale, et ancora le orizontale delle cose apparente, non del tutto come cosa nova. Perche in vero Euclide nella sua perspettiva sotto brevita theoricamente in parte ne linsegna, similmente Giovanne Stolferino, Orontio, Pietro Lombardo. et molti altri hanno dato a tal materia norma, chi con il sole, chi con un specchio, chi con il quadrante, chi con lo astrolabio, chi con due virgole, chi con un bastone (intitolato baculo de Iacob) et in molti altri varij modi. Ma io dico (Signor Clarissimo) che trovai un novo modo ispidiente e presto et facile da capire a cadauno (et a men errori suggetto de qualunque altro) da investigare le dette distantie, il quale da niun altro è stato posto massime delle distantie ypothumissale over diametrale ancora delle orizontale, lequale invero sono le piu necessarie al bombardiero de tutte le altre forte di dimensioni, perche a quello non è molto necessario a sapere la altezza duna cosa perpendicolarmente ellevata sopra al orizonte, ne anchora la profondita duna cosa profunda, ne anchora la larghezza duna cosa lata, Ma solamente le dette distantie ypothumissale, et orizontale gli sono molto al proposito, come nel quarto libro (a vostra Illustrissima Signoria) si fara manifesto. Oltra di questo per curiosita, me messe a scorrere li varij modi osservato da nostri antiqui Naturali, et anchor da moderni nelle composizioni de fuochi et fra naturali investigai la natura di quelle gumme, bitumi, grassi, olei, sali, acque stillate, et altri simplici minerali, et non minerali dalla natura prodotti, et da l’altre fabricati, componenti quelli, et consequentemente trovai il modo di componere molte altre varie et diverse specie de fuochi non solamente alla diffensione de ogni murata terra utilissimi, ma anchora in molte altre occurentie molto al proposito. Per le qual cose haveva deliberato de regolar l’arte de bombardieri, et tirarla a quella sottilita, che fusse possibile de tirare (mediante alcune particolar isperientie) perche in vero (come dice Aristotele nel settimo della Physica testo vigesimo) dalla isperientia di particolari pigliamo la scientia universale. Ma poi fra me pensando un giorno, mi perve cose biasmevole, vitoperosa, e crudele, et degna di non puoca punitione apresso a Iddio, et alli huomini a voler studiare di assotigliare tal esercitio dannoso al prossimo, anzi destruttore della specie humana, et massime de Christiani in lor continue guerre. Perche non solamente posposi totalmente il studio di tal materia et attesi a studiar in altro, ma anchor strazai, et abruciai ogni calculatione, et scrittura da me