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LIBRO |
Propositione. VI.
Iglio una lamina di alcun metallo ben piana grossa una bona costa di cortello, over una tavoletta di alcun legno sodo, e ben secco grossa al men un dedo grosso, et con una rega, et squadra giusta, ne cavo della detta lamina, over tavoletta una squadra alla similitudine della infrascritta .a b c.d e f. che habbia interchiuso uno perfettissimo quadro alla similitudine del quadro, e g h i. et luntano una costa di cortello, vel circa da li dui lati .g h. et .h i. tiro tre linee luntane l’una da l’altra un dedo grosso, vel circa equdistante alli detti dui lati .g h. et .h i. et cadauna di quelle due che sono propinque alli detti dui lati .h g. et .h i. divido in 12. parti eguali et dal angolo .e. a cadauno delli detti .12. e .12. divisioni, over ponti, tiro le linee dividente li spaci, che interchiude le tre, e tre linee equidistanti alli dui lati .g h. et .h i. in .12. spaci eguali, et cosi haro compita la figura gnomo nica .k h l. divisa in .12. e .12. parti eguali, laqual figura dalli antiqui e chiamata schala altimetria, et la pareth l. é detta ombra retta, et la parte .h k. e chiamata ombra versa, et la linea .h e. (cioè il diametro del quadro) é detta linea de l’ombra media, et la divisìone .1. de l’ombra retta se chiama il primo ponto