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LIBRO

Diffinitione. XIII.

Il transito, over moto violente dun corpo egualmente grave vien detto esser per la perpendicolar del orizonte, quando che il principio, et fin di quello è in la detta perpendicolare, cioe quando che quello è retto sopra, over sotto al orizonte.

Diffinitione. XIIII.

La distantia dun transito, over moto violente dun corpo egualmente grave, se piglia per quello intervallo: che è per retta linea dal principio al fine di tal moto violente.

Suppositione. Prima.

Tutti li transiti over movimenti naturali de corpi egualmente gravi sono fra loro, et anchora alla perpendicolar de lorizonte equidistanti.


A
Benche dui transiti, over moti naturali de corpi egualmente gravi mai posciano esser fra loro, ne anchora alla perpendicolar de l’orizonte perfettamente equidistanti. Perche se la terra gli andasse cedendo loco si come fa l’aere senza dubbio concorrariano insieme nel centro del mondo onde (per la ultima diffinitione del primo de Euclide) non sariano com’ho detto equidistanti. Nientedimeno per esser error insensibile in un poco spacio. li supponemo tutti equidistanti fra loro et anchora alla perpendicolar de l’orizonte.

Suppositione. II.

Ogni transito, over moto violente de corpi egualmente gravi che sia fuora della perpendicolar de l’orizonte sempre sara in parte retto e in parte curvo, et la parte curva sara parte d’una circonferentia di cerchio.