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LIBRO

dal ponto .c. al ponto .d. andasse augumentando in velocita, per quella parte che participasse del moto naturale (per la prima propositione) et similmente che andasse calando de velocita per quella parte che participasse del moto violente (per la terza propositione) che saria una cosa absorda, che tal corpo in un medemo tempo debbia andar augumentando, et diminuendo de velocita, destrutto adonque l'opposito, rimane il proposito.

Propositione. VI.

Ogni resistente men verra offeso, da un corpo egualmente grave eiecto violentemente per aere, in quel istante che distingue il moto violente dal naturale, che in ogni altro luoco.
E

Ssempio sel fusse una possanza movente in ponto .a. laqual dovesse tirare un corpo egualmente grave violentemente per aere, et che tutto il transito: che transir dovesse quel tal corpo da quella spinto, fosse tutta la linea a b c d e f, et che il ponto .d. fusse il luoco de lo istante dove se separa il moto violente dal naturale. Dico che ogni resistente men verria offeso dal detto corpo in ponto .d. che in ogni altro luoco de lo detto transito. Perche il detto corpo andaria piu tardissimo per lo istante .d. che in ogni altro luoco del transito violente .a b c d. (per lo primo correlario della terza propositione) et consequentemente faria menor effetto in lui. Similmente perche il detto corpo andaria piu tardissimo per lo istante .d. (per lo primo correlario della prima propositione) che in ogni altro luoco del transito natural .d e f. e consequentemente faria menor effetto in lui, e pero sel detto resistente fus-