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corretto, una conoscenza delle parti del corpo sì piena e vera, un’arte ammirabile di panneggiare, di animare le figure, di trattare i capelli, i lineamenti del volto e le movenze del corpo, che non ti sazieresti mai dal contemplare un suo lavoro; tutto è sì finito e sapientemente condotto anco nelle più infime parti. Alcuni conoscitori profondi dell’arte trovano nelle incisioni di Luigi, oltre all’aggiunta nel nome della greca lettera Λ iniziale del prenome, una grazia e finitezza maggiore, che in quelle di Giovanni, le quali sentono tutte del classico stilo antico senza mai dipartirsene.

Noi non crederemmo di poter meglio compiere questo umile nostro scritto se non coll’invitare il lettore a scorrere il catalogo che qui appresso riportiamo delle opere dal Pichler eseguite. In questa collezione formata dall’autore medesimo e ridotta al numero di centotrenta circa non si comprendono i diversi lavori che egli vi escluse, altri da lui più volte ripetuti, e i moltissimi ritratti che non rappresentano o principi regnagli o celebrità in scienze ed arti. Abbiamo poi dato ai lavori stessi l’ordine che giudicammo più opportuno, per presentare agli amatori delle arti belle una più facile guida a fine di meglio discernere le opere del Pichler, il quale catalogo varrà ben più di qualsiasi elogio potrebbe a lui farsi; imperocchè in tal guisa ha egli acquistato diritto ad una immortalità e ad una fama, che niuno gli potrà mai rapire.



Immagine dal testo cartaceo