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Porta non fu l’inventore della camera oscura. Di ciò il sig. Libri aveva recato fino dal 1841 un buon argomento, mostrando nel terzo volume della sua Storia delle matematiche, che l’esperienza, la quale serve di base a quell’apparecchio, era stata descritta da altri fisici italiani prima del Porta1. Ma poichè dopo la stampa di quel volume alcuni scrittori italiani molto sicuramente affermarono che la scoperta della camera oscura è dovuta al Porta2, ho creduto non al tutto inutile il trattenermi alquanto nel dimostrare, che una tale asserzione è ben lontana dal vero.
6. Sebbene al Porta non si possa concedere il merito di primo inventore della camera oscura, non sembra per altro poterglisi negare la lode d’aver pel primo indicato l’utilissima applicazione d’un tale apparechio alle arti. Perocchè fino dal 1558 egli scrisse, che qualunque persona la quale non sappia di pittura, ma conosca soltanto l’arte di ben colorire, potrà con uno stilo delinear l’immagine d’un oggetto qualunque nella camera oscura, e che ciò si eseguirà con somma facilità facendo riflettere l’immagine nella sottoposta tavola o in una carta piuttosto consisten-
- ↑ Histoire des sc. math. en Italie T. IV. Note II.
- ↑ Scopritore della camera oscura fu certamente il napoletano Gio. Battista della Porta. (Rambelli, Lettere intorno invenzioni o scoperte italiane. Modena 1844, pag. 435.)
G. B. della Porta napolitano inventò la camera oscura. (Cantù, Storia universale T. XVI, pag 573. Terza edizione. Torino 1845)
L’invenzione del telescopio è del Porta, e sua pure è l’altra della camera oscura per essere stato il primo a parlarne da fisico e ad usarvi la lente. (Napoli e luoghi celebri delle sue vicinanze. Napoli 1845. Volume I, pag. 161.)