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buco, dove si fa la visione, e si conoscano le persone, altro di quello scritto nella mia natural magia.

Come all’oscuro si veda sopra una carta bianca il ritratto d’una persona naturalissima che rida e parli e s’odi la voce.

Come con i raggi del sole si mandino le lettere a leggere molto lontane.

Come accendendosi un lume in una camera oscura, si veggano correr per le mura molti serpenti, ma non nel modo scritto da Alberto, et altri bugiardi.

Come in una carraffa piena d’acqua si veggano le persone desiderate, senza che ’l riguardante s’accorga mai dell’inganno della vista.

Come si facci un occhial coverto da dietro, che posto dinanzi l’occhio, vegga quello che sta dietro al coverto.

Un scudo ch’occechi per riflesso del sole chi combatte contro di lui.




Benchè finora inedita, la Taumatologia fu conosciuta e letta da illustri fisici del secolo XVII. Narra infatti il P. Schott che mentr’egli dimorava in Roma il suo maestro P. Atanasio Kircher aveva avuto in prestito da Cassiano dal Pozzo un’opera di Gio. Battista della Porta scritta in lingua italiana e piena di cose assai curiose. Soggiunge che in questo libro l’autore diceva di avere inventato il telescopio, e datone la descrizione nel capo 10 del libro 17 della Magia naturale1.


  1. Schott, Magia universalis naturae et artis, tom. I, pag. 492. Herbipoli MDCLVII.