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III.

Della Taumatologia di Gio. Battista de la Porta napolitano.

della prospettiva - libro primo1.

Nel frontespitio della mia taumatologia s’appresenta la prospettiva, non trovandosi nelle matematiche scienze che partorisca più stupendi e meravigliosi effetti. E se nelle naturali esperienze si trovano le meraviglie, qui si veggono i stupori, e tanto i matematici secreti avanzano i naturali, quanto le demonstrationi avanzano l’opinioni. I naturali si provano con l’esperienze, i matematici si scorgono con le linee, e più si crede a quello che si dimostra, che a quello che con le mani s’opera, o che con gli occhi si guarda. E più dentro vi si ritrova che promettano nella fronte, et oprandosi con diligenza avanzano di gran lunga le promesse loro. Qui non metalli, gioie o herbe si ricercano, non fuochi o diligenza d’operanti mani, ma gli effetti vengono dalle forme de’ specchi,

    dotti di latino in volgare con l’aggiunte d’infiniti altri secreti, e con la dichiaratione di molti altri che prima non s’intendevano. In Napoli, appresso Gio. Iacomo Carlino e Costantino Vitale 1611, pag. 291) sotto il finto nome di Giovanni di Rosa (Gimma, Idea della storia dell’Italia letterata tom. II, pag. 548), ed affermò che il Gilberto aveva copiato tutto il libro settimo della Magia naturale con aggiungervi soltanto errori e cose di poca importanza. Tale asserzione del Porta è molto ingiusta; giacchè nell’ammirabile opera del fisico di Colchester molti importanti insegnamenti si trovano, de’ quali niuno prima di lui aveva dato il più piccol cenno.

  1. È quasi superfluo l’avvertire, che non s’intende di approvare tutte le espressioni ed asserzioni che trovansi in questo libro.