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della variazione della declinazione, come di cosa ben nota in Italia nel suo secolo. « Animadversum iam diu a nostris est, (così egli scrive) ferream cuspidem magneti adfrictam non semper super meridianam lineam conquiescere, sed orientem versus novem gradibus ab ea linea declinare, nec ubique locorum eundem situm servare, sed variis diversisque in locis varias ostendere declinationes »1. Secondo uno scrittor francese del secolo decimosesto (il P. Fournier gesuita, a cui nè pure il nome del Porta era ben noto), questi nel capo 37 del libro settimo della Magia naturale asserì di non conoscer declinazione maggiore di nove gradi2. Se non che quest’asserzione, per la quale quello scrittore si fa lecito di censurare e di deridere con amaro sarcasmo il nostro Porta, non si trova nel capitolo da lui citato, nè in alcun altro luogo della Magia naturale. Quindi le critiche del Fournier sono vanissime e al tutto prive di fondamento.

33. Gli effetti delle lenti convesso-convesse e concavo-concave furono molto ben descritti da Francesco Maurolico nel terzo libro del suo trattatello sui Diafani. Ivi egli dice, che i raggi luminosi quando cadono paralleli ed obliqui sopra una lente convesso-convessa e la traversano, nell’uscirne s'avvi-

  1. Mag. nat. lib. VII, c. XXXVIII.
  2. La 7 erreur est de Jean Baptiste apporta qui tesmoigne au livre 7 de la magie naturelle chap. 37 n’avoir connu de declinaison plus grande que de 9 degrez.
    S’il s’est persuadé qu’il n’y en avoit point de plus grande, il s’est trompé. S’il veut dire qu’il n’en avoit point experimenté de plus grande, je n’ay rien a dire sinon qu’il n’avoit pas le pied marin, laissons le là. (Fournier, Hydrographie contenant la theorie et la practique de toutes les parties de la navigation lib. XI, chap. XI. A Paris MDCXLIII.)