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sero, che nè anche a traverso la fiamma la virtù magnetica è impedita o alterata. Per altra sperienza conobbero, che la forza della calamita passando per diversi fluidi non varia, ma solamente attrae da diverse distanze; avendo essi notato che un ago di ferro in liquidi di minor gravità specifica più da lontano veniva attratto dalla calamita, ed a minor distanza ne’ liquidi di gravità specifica maggiore1.

28. Per valutare l’intensità della forza magnetica il Porta indica un metodo ben meritevole di essere qui ricordato, insegnando che ad uno de’ bracci d’una bilancia si sospenda la calamita, di cui si vuol conoscere la forza; poscia le si presenti un ferro per modo, che da essa venga attratto, e fortemente ritenuto; e quindi nel piatto attaccato all’altro braccio della bilancia si versi arena finchè la calamita non lasci il ferro, e dal peso dell’arena versata si valuti la forza attrattiva della calamita2. L’illustre fisico inglese Gilberto lodò un tal esperimento, avvertendo per altro ch’esso era già stato indicato dal cardinal de Cusa nella sua statica, e che da lui il Porta l’aveva imparato3.

29. I moderni fisici sanno, che la calamita agisce più fortemente sul ferro che sopra un’altra calamita, lo attrae con maggior forza (a circostanze eguali), e lo ritiene con maggior efficacia4. Il sagacissimo Porta mostrò di ben conoscere tali fatti, affermando che la calamita ha più vivo amore pel ferro che per

  1. Saggi di naturali esperienze fatte nell’accademia del Cimento. Seconda esperienza sulla calamita.
  2. Mag. nat. lib. VII, c. XIX.
  3. De magnete magneticisque corporibus lib. II, cap. XXXVI.
  4. Encycl. math. dict. de phys. tom. I, pag. 61.