Pagina:Intorno ad alcuni avanzamenti della fisica in Italia.djvu/25


25

24. Generalmente parlando la forza d’una calamita è proporzionata alla sua grossezza, ed una calamita di maggior mole è sempre più vigorosa d’un altra più piccola, quando non differiscono in alcun’altra qualità1. Il Porta mostrò di ben conoscere tal verità in quel capitolo, nel quale toglie a dimostrare che quanto più grossa è la calamita, tanto maggiore è la sua forza. Avverte per altro, verificarsi solamente in una medesima specie di calamite, che le più grosse abbian maggior vigore. Narra d’aver veduto in Roma una calamita del peso d’un’oncia trarre a se due once di ferro e ritenerle con gran tenacità. All’incontro altre calamite vedute dal Porta, del peso di quaranta libbre, valevano appena a muovere un’oncia di ferro2.

Altri notabili fatti relativi alle attrazioni magnetiche furono ben conosciuti e descritti dal Porta. Egli insegnò che se varie calamite s’avvicinano l’una all’altra pei poli di nome contrario, rimarranno l’una all’altra aderenti in lunga catena, la quale si potrà veder pendente ritenuta da forza invisibile se per una delle estremità si appiccichi al solaio della camera3. Avvertì inoltre, esser qualunque calamita molto più efficace in attrarre che in respingere. Di che avverte potersi fare esperienza sospendendo le calamite a fili ovvero in navicelle, e notando la prontezza con cui s’attraggono e la lentezza con cui si respingono4.

25. Sembra esser giunto il Porta colle sue sperienze a formarsi una giusta idea del modo con cui

  1. Encyclop. method. dict. de phys. T. I, pag. 60.
  2. Mag. nat. lib. VII, c. X.
  3. Mag. nat. lib. VII, c. XI.
  4. Mag. nat. lib. VII, c. XIII.