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spesso si fa ne’ nostri gabinetti per dimostrare la forza elastica dell’aria, fu chiaramente descritta dal Porta nella sua Magia naturale in venti libri.1 Nell’opera poi che ha per titolo Pneumaticorum libri tres, pubblicata nel 1601, il Porta mostrò anche di ben conoscere l’elasticità dell’aria, insegnando2 che questo fluido si ristringe per sua natura in se stesso quando una forza a ciò lo costringe; s’allarga poi e si dilata, quando tal forza cessa. Poscia mostrando come per l’esperienza possa verificarsi tal proprietà dell’aria, avverte che quando in un archibugio di ferro si turi lo spiraglio, per cui si dà fuoco, grande sforzo si richiede ad introdurvi una verga, ancorchè la punta di essa sia bagnata d’olio; e quando non può più andar oltre, se si lascia libera, balza impetuosamente a grande distanza. Quest’effetto egli crede prodotto dalla condensazione e dal ristringimento dell’aria. Dice inoltre che se s’apra lo spiraglio, si mandi fino in fondo la verga, e poi si richiuda il foro, per trarla conviene far grande sforzo: ma dopo cavata, vi si rimette con somma facilità; il che attribuisce all’aria allora molto rarefatta e dilatata.

18. Nel 1627 Vincenzo Vincenzi urbinate costruì uno schioppo pneumatico, dal quale un globetto durissimo d’argilla ed anche una palla di piombo veniva slanciata senza fuoco e senza polvere per solo moto dell’aria, con quella medesima celerità e nello stesso modo con cui potrebb’essere scagliata per un’arma da fuoco. L’aria vi si comprimeva per ventiquattr’ore e più, e poscia scaricavasi l’istrumento, il

  1. Mag. nat. lib. XIX, cap. V.
  2. Lib. I, cap. VI.