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cto tempo o circa, lasciano lo arrobare, et alhora intrano a quelli officij divini, i quali etiam in iuventute ascoltano fora sula porta dela chiesia. ma a cavallo, et non altramente. Le loro donne parturiscono sula paglia, la quale vogliono sia el primo lecto de la creatura. Poi portata al fiume quivi la lavano, non obstante gelo, o fredo alcuno molto peculiare a quelle regioni. Impongono ala dicta creatura el nome de la prima persona aliena, quale intre poi lo parto in casa, et se e greco, o latino, o chiamato ala forestiera li aiungono sempre a quel nome Uc, como a Petro, Petrùc, a Paulo paulùc etc. Ipsi non hanno, ne usano litere alcune, ne proprie, ne strangiere. Loro Sacerdoti officiano a suo modo con parole, et charatere greche senza intenderle. quando li accade far scriver ad alcuno, che raro el costumano, fanno far lofficio a Iudei per la magior parte, con litere hebree, ma lo forzo mandano luno a laltro Ambasciatori abocca. Fra loro sono Nobili e vasalli e servi o schiavi. li nobili tra li altri sono molto reveriti et la magior parte del tempo stano a cavallo. Non patiscono che li subditi tengano cavallo. et se acaso un vasallo alleva alcun polledro cresciuto che e, desubito li e tolto dal gentilhomo, e datoli bovi per contra, digandoli questo taspecta, e non cavallo. Fra loro sono de dicti nobili assai signori di vasalli, et viveno tuti senza subiectione alcuna luno a laltro ne vogliono superiore alcuno, se non dio, ne tengono veruno administratore di iustitia, ne alcuna legie scripta. la forza o la sagacita o interposite persone sonno mezi di loro litigij. Di una gran parte di dicti nobi-