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introduzione | XXV |
sia questa la migliore forma metodica. Ciò non pertanto la classificazione di Gajus non cessa di avere anch’essa il suo pregio, perchè semplice, e filosofica sotto il punto di vista romano che tutto riferiva alle persone, adottata da Ulpiano, e da Giustiniano, dai Glossatori e dai Repetenti, e seguita nei tre Codici moderni Prussiano, Francese ed Austriaco.
Dobbiamo ora dire del modo con cui credemino di condurre questa edizione, acciò riuscisse, per quanto era in noi, una non fallace guida degli studiosi.
Primieramente ci parve non solo opportuno ma necessario ricavare tutto il partito possibile dalle più celebrate stampe del Gajus che sono: la seconda di Göschen, Berlino 1824 colle correzioni di Blume insertevi; la terza, che può dirsi dello stesso Göschen, ma che fu pubblicata dopo la sua morte da Lachmann Bonna 1841; ed infine l’ultima (quarta) di Böcking Lipsia 1855, nella quale, come avvertimmo, sonosi rifuse le emende suggerite dal celebre Huschke e da altri. Ricorremmo eziandio pei luoghi dubbj all’ispezione del Codice Capitolare, benchè dopo gli studj di tanti uomini insigni che ci precedettero, e nello stato deplorabile in cui questo ora si trova, sarebbe stata in noi temerità presumere di aggiungere gran fatto ai lavori, che meravigliati vedemmo con infinita diligenza condotti1.
- ↑ Siamo in debito di attestare quì la nostra riconoscenza all’Ottimo e Dotto Monsignor Girardi Canonico di questa Cattedrale, il quale con esimia bontà e tolleranza ci lasciò fare ogni più minuto esame e riscontro del palimpsesto coi testi stampati; e ricordiamo con animo grato qui pure l’Egregio e Chiarissimo Signor Conte Bonifacio Fregoso in cui vanno del pari dottrina,