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introduzione XIX

pure del modo tenuto in questa nostra pubblicazione del Gajus, che per la prima volta vede la luce in Italia1.

Benchè la prima edizione di Göschen fosse stata arricchita delle osservazioni e degli studj, oltrechè di questo valent’uomo tanto benemerito verso Gajus, di Hugo, Savigny, Haubold, Hollweg, e Biener, nondimeno il dotto Blume, essendosi recato a Verona pochi anni dopo, fece una nuova collazione del Codice Capitolare e ne riportò delle varianti e delle aggiunte che furono ammesse dallo stesso Göschen, il quale ne fece quindi a Berlino nel 1824 una seconda edizione assai migliorata in confronto della prima.

Succedettero poscia le importanti pubblicazioni di Augusto Guglielmo Heffter, che nel 1827 in Berlino illustrò il quarto Commentario di Gajus: Gaji jureconsulti Institutionum Commentarius quartus sive de actionibus, e nel 1830 diede fuori in Bonna l’intiera opera di Gajo con uso d’induzioni ingegnose per riempiere alcuni vuoti del testo, che in gran parte accogliemmo in questa nostra edizione.

In quel torno di tempo li professori Klenz, e Böcking stamparono nel Giornale critico di Tubinga Gaji et Justiniani Institutiones juris Romani.

Vennero in seguito le prime edizioni del solo Böcking che fu desso pure, pellegrino della scienza, in Verona, con ulteriori successive emende, la celebre pubblicazione di Carlo Lachmann sulle note manoscritte la-

  1. Il Giornale Arcadico, Tomo 13, pag. 14, prometteva che sarebbe stata pubblicata a Roma una Edizione di Gajus, che assai probabilmente non fu mai dato alla luce ivi od altrove in Italia, giacchè le più accurate nostre ricerche rimasero frustranee.