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XVI | introduzione |
Si vuole generalmente che Gajus fosse il prenome e che così all’usanza dei Greci venisse indicato, com’egli stesso usa parlando del suo amico Pomponius, che cita semplicemente dal nome Sextus. Meglio siamo informati del tempo in cui visse, e intorno agli scritti suoi, giacchè nella L. 7. p. D. de rebus dubiis egli stesso ci narra di una donna d’Egitto, che al suo tempo si era presentata ad Adriano con cinque suoi figli avuti in un solo parto, nostra quidem aetate mulier ad divum Hadrianum perducta est cum quinque liberis quos uno fetu enixa est. Nelle Istituzioni (Comment. I §. 7) si riporta ad un rescritto divi Hadriani, ch’è come dire del defunto Adriano. — Le Istituzioni appariscono scritte sotto li Antonini, giacchè nel Commentario I §. 53 indica una Costituzione Sacratissimi Imperatoris Antonini, e nel Comment. II. §. 195 fà cenno di una Costituzione divi Pii Antonini; dal che risulta che prima fosse in vita quell’Imperatore e poi ne fosse uscito. Inoltre nel Commentario II SS 177 e seguenti non è mentovata la importante Costituzione di Marco Aurelio de effectu gestionis pro herede, di cui si veda in questa Biblioteca il Frammento di Ulpiano XXII § 34. Le Istituzioni le furono dunque anteriori.
Dittmar nella dissertazione che pubblicò de nomine, aetate, studiis, ac scriptis Gaii, dietro li superiori dati ed altri ancora deduce, ci sembra con buoni fondamenti, che sia nato, vivente Adriano Imperatore, che abbia cominciato a scrivere verso la fine del regno di Antonino Pio, e che l’epoca della maggiore sua celebrità sia stato il regno di Marco Aurelio.
Del resto anche Ulpiano, Paolo, Fiorentino e Mar-