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introduzione | XIII |
Bekker potè così recarsi all’Ambrosiana di Milano a fare altre ricerche su quei Codici.
I tre dotti Prussiani (seguiti fino ai nostri giorni da tanti altri che vengono tuttavia, quai pellegrini della scienza, da ogni parte d’Allemagna a contemplare con emozione il codice, dalle fatiche e dagli studj dei loro nazionali mirabilmente dicifrato ed illustrato) si lodarono molto degli uffici e delle cortesie dei Monsignori Canonici, nonchè dell’abate Giuseppe Zamboni Professore di Fisica, e del Conte Ignazio Bevilacqua Lazise; incaricato quindi Göschen dall’Accademia Berlinese di pubblicare l’opera colla stampa, ciò egli eseguì in Berlino nell’anno 1820 presso G. Reimer col titolo seguente: Gaii Institutionum Commentarii IV, e codice rescripto bibliothecae Capitularis Veronensis, auspiciis Regiae Scientiarum Academiae Borussicae nunc primum editi, accedit Fragmentum veteris jurisconsulti de jure Fisci ex aliis ejusdem bibliothecae membranis transcriptum cum tabulis aereis.
La riconoscenza degli Accademici di Berlino verso li Reverendissimi Canonici proprietarj della Biblioteca si è poi palesata con lettera del Novembre 1820, il cui tenore non è senza qualche importanza per le particolarità che contiene, e perchè indica in quanto pregio fossero tenuti ognora piú dall’insigne Accademia la fatta scoperta ed il conquistato tesoro; epperciò stimiamo che ai lettori nostri non rincrescerà di leggerla in nota1.
- ↑ Eccovi restituito il vostro Gajus, Reverendissimi, Illustrissimi ed Egregi Canonici del Capitolo della Chiesa Vescovile