Pagina:Insinga - Paradossi, 1924.djvu/40



CXXXVI


Gli antichi poeti e pittori seguivano i grandi eserciti non per cantarne o dipingerne la sconfitte, ma le vittorie.


CXXXVII


Vedere sempre con gli occhi degli altri: ecco l’istinto. L’uomo si riduce, in tal caso, ad un animale inferiore. E la coscienza? Impedisce che l’uomo sia un ritardatario o un maniaco. Si fonde con l’istinto per dire che la vita non si ripete mai.


CXXXVIII


Al disopra le immagini, è l’irradiazione di unioni intime, di sapori spirituali, di sguardi che sono tutto un possesso.


CXXXIX


Nell’occhio della donna balena l’istinto primitivo e il cinismo; della vita ricorda i dettagli e,

— 37 —