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Ciascuna donna a cui non si dirada
     Il vel, che questi riti ombra e scolora,
     162Di quà dal Pritanéo fermi sua strada.

Altra chiunque, a cui le chiome ancora
     Il sessagesim’anno non imbianca,
     165Infino al tempio non faccia dimora.

Qual più s’attempa, e del cammino è stanca,
     O a Lucina le man tende per doglie,
     168Verrà poscia, e mercè non avrà manca.

Salve, e in bel nodo di concordi voglie
     L’alme dei cittadin stringi e raccheta,
     171E di felicità scorgi alla soglie.

La greggia impingua, e dolci poma, e lieta
     Messe dispensa e pace ai nostri lidi,
     174Sì che la man, ch’ha seminato, mieta,

E a me, regina delle dee, sorridi. 3