Tanto Cerere amò questi confini,
Che men la piaggia Triopéa le piacque
36Meno i campi dell’Enna e gli Eleusini.
Quando il cielo segnò l’ora che spiacque
A qualche dio di Triope la schiatta,
39Il mal talento in Erisitton nacque,
Che una man di sergenti ebbe là tratta
Armata di bipenni e di securi,
42Una cittade intera avrian disfatta.
Ivi un bel pioppo fea coi rami oscuri
Incontro alla solar ferza molesta
45Balli di ninfe a mezzo dì sicuri.
Asce e bipenni pria posero a questa,
Laonde rimbombò sinistro carme
48Ad ogni stel per tutta la foresta.
Come sentito il risuonar dell’arme
Ebbe la diva, in grande ira si accese,
51E gridò: chi mie piante osa schiantarme?
Della vecchia Nicippe aspetto prese,
Alle bende, ai papaveri di mano
54Diede, e la chiave agli omeri sospese;