Pagina:Inni di Callimaco.djvu/45


40

55Nè veleggiando alle medesme arene
     Te discovri, che volta eri alla sponda,
     A cui romoreggiando Euripo viene;

Laonde, se della Calcidic’onda
     Il fragoroso mareggiar ti nuoce,
     60Corri nell’ocean, che Sunio inonda; 7

Ed ora a Chio ti volgi, ora veloce
     Fai di Partenia all’isola ritorno,
     Che allora non avea di Samo voce, 8

E del vicino Anceo trovi il soggiorno;
     65Ma poichè Febo nel tuo grembo nacque,
     Nome di Chiara ti suonò d’intorno: 9

Che i piè fermando dell’Egèo nell’acque
     Più non errasti oscuramente dove
     A fortuna di mare e ai venti piacque;

70Nè te minaccia di Giunon commove,
     Che sempre pone a sua vendetta segno
     Le genitrici dei figli di Giove;

E più profondamente in cor di sdegno
     Struggesi per colei, che in tal s’incinge,
     75Onde sarà d’amor Marte men degno.