55Nè veleggiando alle medesme arene
Te discovri, che volta eri alla sponda,
A cui romoreggiando Euripo viene;
Laonde, se della Calcidic’onda
Il fragoroso mareggiar ti nuoce,
60Corri nell’ocean, che Sunio inonda; 7
Ed ora a Chio ti volgi, ora veloce
Fai di Partenia all’isola ritorno,
Che allora non avea di Samo voce, 8
E del vicino Anceo trovi il soggiorno;
65Ma poichè Febo nel tuo grembo nacque,
Nome di Chiara ti suonò d’intorno: 9
Che i piè fermando dell’Egèo nell’acque
Più non errasti oscuramente dove
A fortuna di mare e ai venti piacque;
70Nè te minaccia di Giunon commove,
Che sempre pone a sua vendetta segno
Le genitrici dei figli di Giove;
E più profondamente in cor di sdegno
Struggesi per colei, che in tal s’incinge,
75Onde sarà d’amor Marte men degno.