Seco dal mar, che la giovenca guada; 10
Ciò che sopra gli sta cieco non scopre,
Di Scizia ei più non troverà la strada,
310Nè de’ Scitici buoi rivedrà l’opre
Plaustro, che oppresse la Caistria riva;
Il favor de’ tuoi strali Efeso copre.
Salve di Fera e di Munichia Diva,
D’averti dispregiata Eneo non ride, 11
315Te de’ conviti e se di gloria priva.
Nullo si avvisi di chiamarla a sfide 12
Di cacce e di quadrella; amare e negre
Furon le sorti del superbo Atride. 13
E non si attenti alcun le voglie integre
320Assalir della diva: Oto non ebbe,
E non ebbe Orìon le nozze allegre.
Nè la danza animal fuggire uom debbe
Intorno all’are sue: sia speglio il pianto
D’Ippo, alla qual di carolare increbbe.
325Salve magna regina, e arridi al canto.