265Seco assalir le perigliose imprese
Già non increbbe a Calidonio arciero;
Stan le zanne in Arcadia ancor sospese. 5
Nè di Reco o d’Ileo la lingua, spero, 6
Le nuocerà nell’orco, e di lor vene
270Tinto favellerà Menalo il vero.
Diva e regina delle Imbrasie arene
Salve: che siedi faretrata ne le
Sedi, che son de’ maggior numi piene.
Tu fosti di Neléo scorta fedele
275Quando col suo drappel dal suol paterno
Spinse al mar di Mileto Attiche vele.
A te placando l’inimico verno
Il figliuolo d’Atreo per dono offerse
Ne’ templi tuoi di sua nave il governo, 7
280Dono che l’ali di quel vento aperse,
Che dai lidi allargò le vele e l’ire,
Onde fur d’Ilion le torri sperse.
A te, che da foreste e da muggire
Alla reggia natia tornasti in Argo 8
285Levate di furor le sue delire,