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Ami di Taigeto il colle ameno,
     Ami Perga città, dell’isoletta
     225Dolica brami ogni altra isola meno.

Avesti caramente anco diletta
     Britomarti gentil ninfa Cretese,
     Che in fallo mai non allentò saetta;

In cui Minos di tal desio si accese,
     230Che misurò con peregrine piante
     Tutte di Creta le vette scoscese.

Ella sedeva all’ombra delle piante,
     O correva a palude oscura ed ima,
     Ei nove lune andò pei monti errante,

235Nè di seguirla si rimase prima,
     Che sendo poco andare ad esser presa
     Si dirupasse in mar da un’alta cima.

Non fu dall’acque traboccando offesa,
     E viva ritornò dentro una ragna,
     240Che in quel mar pescatori avean distesa;

Da l’ora in poi Dittinna la montagna,
     E Dittinna la ninfa si domanda, 4
     Ed ivi altari a lei vittima bagna.