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Dove il tuo cocchio pria drizzasti? All’Emo
     140Là donde boreal procella move
     Fastidiosa a chi di manto è scemo.

Dove i pin recidesti? In Misia. E dove
     Desti lor non potere esser mai spenti?
     Nel foco, ond’arde il fulmine di Giove.

145Quante fiate, o dea, l’arco spermenti?
     Fu primo un olmo alle tue frecce segno,
     Poscia un’elce, la terza a fiera avventi;

Non spendesti la quarta in muto legno,
     Ma nel malvagio seme di cittade,
     150Che pose negli altrui danni l’ingegno.

O veramente misere contrade
     A cui cadi nemica! Ivi precide
     Peste gli armenti, e grandine le biade.

Ivi canuto genitor decide
     155Il mesto crin sul tumulo del figlio,
     Dolor le gravi genitrici uccide,

O negli amari son passi d’esiglio
     Addutte a partorire, e nel lor seno
     Non può star cosa mai senza periglio.