Pagina:Inni di Callimaco.djvu/26


DIANA






Tristo il cantor, che di Diana tace!
     Canto Diana, che di strali e d’arco,
     E di balli pei monti erti si piace,

E seguir belve o le aspettare al varco,
     5E comincio dal dì, ch’alle paterne
     Ginocchia sendo parvoletto incarco,

Dammi, padre, dicea: ch’io serbi eterne
     Vergini brame, e tai nomi, che orgoglio
     Apollo più di me non deggia averne:

10La gran faretra e il grande arco non voglio,
     Provederà, se impetro, a me Vulcano
     Pieghevol arco e faretrato spoglio;