Pagina:Inni di Callimaco.djvu/16


11

Te le animose man nò l’orba sorte,
     Forza e virtù, che sempre è tua vicina
     Han fatto re delle celesti porte.

La generosa degli augei regina
     80De’ tuoi decreti messaggiera eleggi;
     Giove, nel ben de’ miei fidi gl’inchina.

Tu nò le cetre o le battaglie reggi,
     Hanno di ciò pensier numi minori,
     Tu quei, che affrenan le città, francheggi,

85In potestà de’ quai sono cultori,
     Nocchier, guerrieri, ogni del mondo parte;
     Che non possono in terra imperatori?

Artefici a Vulcan, guerrieri a Marte,
     Venatori a Diana, a Febo sacri
     90Sono i maestri della liric’arte,

A Giove i re, che specchi e simulacri
     In terra sono de’ celesti numi;
     Però tu li governi e in soglio sacri;

E dalle torri con intenti lumi
     95Scerni chi regge con paterna cura,
     E chi n’accora di crudei costumi,